
Paola Martelli nasce a Bologna. Qui frequenta il Liceo Artistico, poi l’Accademia delle Belle Arti dove, sotto la guida di Nino Bertocchi, termina il corso di scenografia con il massimo dei voti. In quegli anni frequenta lezioni di decorazioni e la scuola libera di nudo, si iscrive al corso di incisione (dove ha come maestro Giorgio Morandi) e si dedica alla scultura sotto la guida di Cleto Tomba, Quinto Ghermandi e Luciano Minguzzi. Nel 1952 vince a Pesaro il I premio della sezione Bozzetti con una scenografia per “La cortigiana” di Pietro Aretino.
In questi anni Paola, appena sposata, lavora come consulente artistica per una Casa Editrice, occupandosi di grafica e, nello stesso periodo, opera nei settori dell’architettura e dell’arredamento. Dal punto di vista creativo l’artista comincia a lavorare a una serie di dipinti “Olio su tela” strutturati in composizioni geometriche e reticolati, quasi a richiamare ed omaggiare l’arte di Mondrian.
Questo breve periodo vede l’artista protagonista di una serie di opere in cui sperimenta la tecnica del “Materico Astratto”. In questa serie di “Collage e acrilico” Paola Martelli si pone sia in maniera plastica che pittorica giocando su più livelli: verticalità, orizzontalità e tridimensionalità con giochi di luci e ombre ed elementi cromatici astratti.
In questi anni l’artista si avvicina alla scultura, un’interesse sempre più vivo che la porta a lavorare il marmo nelle taglierie di Henraux a Forte dei Marmi, dove apre uno studio di scultura. In questa fase artistica Paola Martelli si dedica anche alla lavorazione del bronzo e dei legni laccati dai forti colori.
In questo decennio Paola Martelli si trasferisce in Francia, prima a Parigi e in seguito a Cap D’Antibes. In Costa Azzurra l’artista installa il suo Atelier a “Clos de la Garoupe”, prima residenza di Francis Scott Fitzgerald nel periodo in cui scrisse una parte del romanzo “Tenera è la notte”. In Francia l’artista segue intensamente la vita artistica del luogo, frequentando celebri artisti internazionali.
La sua vita artistica prosegue tra l’Italia e la Francia. In questo periodo l’artista si dedica principalmente alla scultura indagando il tema del movimento e realizzando inizialmente sculture in bronzo su più livelli, quali a indicare la dinamicità, in un secondo momento sculture inscatolate in più dimensioni, realizzate con pannelli di plexiglass sovrapposti.
Paola Martelli torna finalmente in Italia dove amplia il suo Atelier a Bologna. Questa fase creativa prevede un lavoro concentrato su oggetti di uso quotidiano (sedie, candelabri, specchi) utilizzando vari materiali. I suo interesse si focalizza anche sui gioielli nei quali, utilizzando forme geometriche che ricordano le sue sculture, si serve di materiali e pietre preziose.
L’artista continua a lavorare in Italia, oltre a Bologna crea un secondo atelier in provincia di Rimini, a Verucchio. In Romagna realizza vari pezzi in ceramica. Ed è infine in Italia che riprende lo studio sul plexiglass: l’artista intraprende una strada che porta alla lettura della realtà attraverso un forte sintesi, un lavoro in cui prevale l’aspetto ludico e infantile. Dai materiali di recupero industriali nascondo sagome ed oggetti in plexiglass, minuziosi e colorati, ironici e immediati, sfrontati e iconoclastici.
L’evoluzione costante del suo lavoro, che ha portato l’artista ad esplorare ogni tipo di materiale, forma e arte la conduce ancora oggi alla continua sperimentazione. Nasce la collezione “Love”, che amalgama la matericità di oggetti ritrovati in natura (ad esempio il legno) con la geometricità delle opere in plexiglass.
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